The Bridge (USA | 2013-2014 | 40 min)
Diane Kruger (Sonya Cross), Demian Bichir (Marco Ruiz), Annabeth Gish (Charlotte Millwright), Thomas M. Wright (Steven Linder), Ted Levine (Hank Wade), Matthew Lillard (Daniel Frye).
Serie creata da Elwood Reid, Meredith Stiehm & Björn Stein .
Genere: Drammatico | Crimine | Thriller | Poliziesco | Ponsa
Stagioni: 1 (13) | 2 (13)
Ponte sul fiume Rio Grande, confine tra Messico e Stati Uniti. In piena notte dopo un black out di alcuni minuti viene ritrovato un cadavere sul ponte che collega i due stati, esattamente sul confine. Nel tentativo di rimuovere il cadavere per l’autopsia si scopre che questo è stato tagliato perfettamente a metà e risposto in modo che ogni parte giacesse da una parte e dall’altra del confine. L’identà del corpo è quella di una donna americana, un giudice, ma presto all’obitorio il cadavere riserverà altre sorsprese.
Gli sviluppi futuri costringereanno le polizie dei due stati a cooperare per scoprire il colpevole e le indagini verranno affidate al detective Sonya Cross, della omicidi di El Paso (Texas) e al detective Marco Ruiz, della polizia di Juarez (stato di Chihuahua).
Sonya Cross è un poliziotto molto dedito al suo lavoro, forse perchè le è rimasto solo quello nella propria vita; spesso ha geniali intuizioni ma è fuori come un balcone, nessuna empatia verso le vittime che hanno subito delle perdite e zero rapporti umani, vedendola direi quasi che è la Sheldon Cooper della polizia di El Paso.
Marco Ruiz invece è un poliziotto che cerca di fare al meglio il suo dovere e di rimanere pulito nel sudiciume della corruzione della polizia messicana e nonostante abbia una bella moglie e tre figli mi sembra che cerchi di fare di tutto per mandare a monte il suo matrimonio.
La serie è tratta da un’altra serie danese-scandinava (Bron/Broen) che parte dalla stessa trama: un cadavere tagliato a metà ritrovato esattamente al confine sul ponte che collega Svezia e Danimarca, anche qui poi le indagini vedranno collaborare le polizie di entrambi gli stati.
L’idea da cui parte la serie è molto buona se siete appassionati del genere, ma nel suo svolgimento risulta essere molto lenta e il ritmo si abbassa tanto che a un certo punto non ti accorgi neanche dei colpi di scena e credetemi, ce ne sono abbastanza.
Come nella serie originale attorno all’omicidio c’è la volontà di denunciare i problemi della situazione attuale che c’è al confine tra i due stati: immigrazione, prostituzione, traffico di droga e di armi, corruzione. Infatti oltre alla trama principale si sviluppano altre sottotrame che verrano trattate nella seconda stagione. Questo non mi ha fatto apprezzare di più la serie, anzi, non mi ha neanche fatto arrivare al finale di stagione: non è da me, ma una volta che ho visto risolvere il caso del killer del ponte me ne sono letteralmente sbattuto di vedere gli episodi rimanenti.
Per me è appena sufficiente e passo il testimone a Bat-Fiz per la seconda stagione :-p.
Voto di IMDb: 7,7
Voto di Axel Foley: 6
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