Space Pirate Captain Harlock (2013, Giappone, 115min.)
Regia: Shinji Aramaki
Interpreti (voci): Haruma Miura/Davide Perino (Yama), Shun Oguri/Gianfranco Miranda (Capitan Harlock), Arata Furuta/Luigi Ferraro (Yattaran), Yû Aoi (Meeme), Miyuki Sawashiro/Valentina Favazza (Kei), Maaya Sakamoto/Eleonora Reti (Nami), Toshiyuki Morikawa/Simone D’Andrea (Ezra)
Scritto da: Leiji Matsumoto (manga), Harutoshi Fukui e Kiyoto Takeuchi (sceneggiatura)
Genere: Fantascienza | Animazione | Ciuf ciuf
Mentre scrivo questa recensione attingo l’estro dal sacchetto delle caramelle gommose che mi sono avanzate l’altra sera al cinema e che mi sono servite da supporto morale in quanto, per chi non lo sapesse, io odio il 3D.
Ma passiamo alla storia.
Nel 2977 l’universo è popolato da 500 miliardi di esseri umani, discendenti da coloro che vennero esiliati dalla Terra. Il pianeta Terra, che tutti considerano “la casa”, ora è controllato dalla Gaia Sanction, un’entità sovranazionale decadente e corrotta che governa dittatorialmente tutto il genere umano. L’incrociatore Arcadia, comandato dal Capitan Harlock, è ormai diventato l’ultima speranza di liberare l’umanità dal giogo di Gaia. (fonte: wikipedia)
DI SEGUITO SPOILER: (seguirà scritta FINE SPOILER)
Il giovane Yama, probabilmente discendente di Manolo e di Ethan Hunt, scala una montagna a mani nude per farsi notare dall’incrociatore Arcadia, l’astronave superfiga di Capitan Harlock, e riesce a farsi ammettere a bordo, al contrario degli altri tre sfigati che stavano con lui, dichiarando che vuole farlo per la libertà.
Qui viene preso in simpatia dalla bella e sexy Kei e dal cicciobombo cannoniere Yattaran, gli ufficiali più fidati del capitano. Ben presto si scopre che Yama è in realtà un infiltrato della Gaia Sanction, mandato lì dal fratello maggiore Ezra che, in seguito ad un incidente di diversi anni prima, è costretto su una fluttuante sedia a rotelle, da cui emana tutta la sua incontenibile simpatia.
Yama cerca di mettersi in buona luce sull’Arcadia e si offre volontario, insieme alla figotta bionda, per posizionare una bomba, la novantanovesima, su un pianeta, rischiando la vita. Capitan Harlock decide di mostrare al mondo la sua figaggine e si fionda a volo d’angelo sul posto per salvarlo, ma come ricompensa si ritrova una pistola puntata in faccia. Yama però non lo uccide, persuaso dalle sue parole: se è salito su quella nave cercando la libertà, potrà ottenerla solo lottando contro le catene che lo opprimono. Insomma prima di capire da che parte deve stare, è meglio che impari a ragionare col suo cervello (cosa che nel corso della storia verrà messa in dubbio più volte).
Tornati a bordo, Capitan Figo spiega che l’ultima bomba, la centesima, sarà da piazzare proprio sulla Terra, che viene vista da tutti come noi la conosciamo, ma in realtà è coperta da un ologramma poiché è stata ridotta in cenere proprio da lui durante la guerra di centro anni prima. Con questa mega esplosione cosmica si scioglieranno i nodi temporali. Per chi come me non capisce una mazza di astrofisica e fantascienza, il succo del discorso è che Harlock vuole ricreare una specie di Big Bang per far tornare la galassia e la Terra alle origini. Reset, tabula rasa, tutto bello pulito.
Yama, che nel frattempo aveva deciso di stare dalla parte dei pirati, cambia idea e li fa catturare tutti dai soldati della Gaia, se non che, in seguito a una lite col fratello per l’amore di una ragazza già bell’e morta, e dopo aver scoperto che sulla terra incenerita crescono ancora dei fiori, libera l’equipaggio e Capitan Harlock, un po’ depresso e appeso alle catene. Gli fa vedere i fiori e gli dice:
“Vedi, Capitan Figo? Non serve fare tutto sto macello, la Terra può rinascere!”
“Hai ragione, mio giovane sosia! – (perché dal primo fotogramma, chiunque con un po’ di spirito di osservazione può intuire la somiglianza tra Yama e Harlock) – Tu si che ne sai tante! Beccati sta benda, la cicatrice come la mia già te la sei fatta, prendi tu il comando dell’Arcadia, l’uccello col collo filiforme e lasciami godere la pensione insieme alla Nibelunga che la sa lunga.”
Fine.
Ok, nel mezzo della storia ovviamente ci sono stati un sacco di combattimenti spaziali, esplosioni, laser, frasi aerospaziali a cui non saprei mai dare un senso, essendo un film giapponese una scena gratuita di Kei nuda che fa la doccia e il fratello paraplegico che muore sparato da Harlock dopo essersi redento tra le braccia di Yuma.
FINE SPOILER
Che la Terra stesse morendo ce l’aveva già raccontato Grignani una ventina di anni fa, ma sorvolando sul mio cinismo e la mia incomprensione di certi dettagli, il film è bello e merita.
Sicuramente il 3D in questo caso, mi duole ammetterlo, rende tantissimo. Nei primi piani dei visi si riescono a vedere persino i pori della pelle e tutti i materiali, cuoio, pelle, metallo, sono resi in una maniera impressionante, soprattutto potendoli vedere così dettagliatamente. Anche i movimenti delle persone sono molto fluidi. Ho apprezzato in particolare quei personaggi meno perfetti, meno fighi, come il cicciobombo cannoniere o i vecchi matusa, mentre i protagonisti hanno un non so che di bambole perfette, seppur molto molto apprezzabili.
Ovviamente consiglio a chiunque seguisse l’anime originale di andarlo a vedere, neanche a dirlo. Per tutti gli altri, se la fantascienza non è il vostro genere, magari pensateci due volte.
Ecco una foto dei protagonisti originali, fate voi il paragone:
Voto di IMDb: 6,4 con 558 voti
Voto di Crisididentita: 7,5
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