Snitch (USA | 2013 | 112 min)
Dwayne Johnson (John Matthews), Barry Pepper (Agente Cooper), Jon Bernthal (Daniel James), Susan Sarandon (Joanne Keeghan), Michael Kenneth Williams (Malik), Nadine Velazquez (Analisa), Benjamin Bratt (El Topo), Lela Loren (Vanessa).
Diretto da Ric Roman Waugh.
Genere: Drammatico | Thriller | Azione
John Matthews è un tranquillo imprenditore edile che non sembra risentire la crisi economica e non si fa problemi ad assumere operai che hanno avuto dei precedenti penali.
La sua tranquillità sarà presto scossa dall’arresto del figlio per possesso di droga ai fini di spaccio. La legge americana è molto chiara e severa per chi viene beccato in possesso di stupefacenti e la pena prevista è di almeno dieci anni; una riduzione di pena è possibile solo nel caso in cui l’accusato collabori con le forze dell’ordine per acciuffare un altro spacciatore.
Matthews è disperato, il figlio non vuole collaborare per farsi ridurre la pena e la situazione in carcere è sempre più difficile perché ogni volta che il padre lo va a trovare mostra sempre nuovi lividi, insomma la sua vita è un po’ come quella di Slinky, detto la fidanzata, il compagno di cella di Stallone in Tango & Cash.
Così Matthews, essendo pronto a tutto pur di aiutare il figlio, prende una decisione difficilissima: non avendo altra scelta si accorda con il procuratore Keeghan (che sente odore di elezione al Congresso) e si infiltra in una grossa organizzazione per lo spaccio di stupefacenti, sfruttando così la legge appena citata: l’imprenditore infatti incastrando il boss riuscirebbe a far uscire il figlio di galera.
E’ un Dwayne “The Rock” Johnson sempre più grosso, ma in questo film le pacche si limita solo a prenderle più che a darle, poco credibile infatti quando è visto vicino agli altri attori perchè è veramente grosso e si ha l’impressione che ti possa uccidere solo con un’alzata di sopracciglio; forse è poco adatto nel ruolo per come siamo abituati a vederlo ma probabilmente il nostro ex wrestler ha voluto tentare anche la parte drammatica.
Questa legge americana sul possesso di droga è veramente spietata perchè una volta entrata in vigore procede come una reazione a catena: infatti, come già spiegato, se si è arrestati l’unico modo per evitarsi 10 anni o più di prigione è collaborare con le autorità facendo proprio la spia; lo stesso figlio infatti è stato incastrato con il medesimo meccanismo, gli è stato recapitato a casa un pacco con dentro un bel po’ di ecstasy e subito la polizia ha fatto irruzione cogliendolo sul fatto.
La cosa che può far discutere è che pene del genere non vengono date neanche per reati di stupro o di omicidio.
Un film che si discosta molto dal genere di Finalciak, più che un poliziesco è un dramma di un padre disposto a tutto per salvare il proprio figlio, anche scendendo a patti con uno stato che ha emanato una legge forse troppo fetente per risolvere un problema gravissimo che è appunto quello dello spaccio di stupefacenti.
Pellicola apprezzabile dunque, interessante anche per il fatto che è tratta da una storia vera e non è così lenta come si potrebbe pensare, ma vista una volta è più che sufficiente e appagante.
Voto di IMDb: 6,8
Voto di Axel Foley: 7
Voto di Snake Plissken: 7ello
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