Buio (Italia, 2019, 96min.)
Regia: Emanuela Rossi
Sceneggiatura: Claudio Corbucci, Emanuela Rossi
Cast: Valerio Binasco (Padre), Denise Tantucci (Stella), Gaia Bocci (Luce), Olimpia Tosatto (Aria)
Fotografia: Marco Graziaplena
Musica: Corrado Carosio, Pierangelo Fornaro
Genere: Thriller, drammatico, fantascienza
Trama: Stella è una diciassettenne, che assieme alle due sorelle più piccole, Luce ed Aria, cerca di sopravvivere all’interno di una casa con finestre e porte sbarrate. Il padre, attraverso un atteggiamento scorbutico e iperprotettivo, è l’unico che può uscire con il solo obiettivo di recuperare cibo per le figlie. Fuori c’è l’Apocalisse: due terzi dell’umanità sono morti perché i raggi del sole sono diventati troppo potenti e possono uscire solo gli uomini, le donne non resistono. Questo è ciò l’uomo ha sempre raccontato loro.
Ogni tentativo di svagarsi da quella vita claustrofobica, con giochi, balli di gruppo o il fatto di rievocare il ricordo della madre morta, fanno arrabbiare il Padre, che si allontana dalla casa, lasciando sole le ragazzine. Spetterà a Stella andare in cerca di cibo ma questo la metterà a fronte di una tremenda verità.
Il film, suddiviso in capitoli, tenta di evocare una situazione apocalittica e di forzata quarantena (in tempi in cui il Covid non era nemmeno vicino), lasciando briciole di un passato non troppo limpido nella vita di Stella. Quando il padre si allontanerà da casa, Stella scoprirà un mondo esterno diverso da quello dipinto dal genitore e dovrà scegliere se condividerlo con le sorelle o meno. Il ritorno del padre cambierà nuovamente le cose e molti tasselli che erano stati sparsi nella pellicola, troveranno il giusto collegamento.
Personalmente dividerei questa opera in due parti: una prima buona parte del film descrittiva e di costruzione della storia, molto lenta, quasi noiosa per alcuni; la seconda parte è invece lo sviluppo e conclusione del racconto, che acquista molta più dinamicità e molto più carattere dando una spiegazione tutto.
Il progetto è nato da un immagine della illustratrice Nicoletta Ceccoli, e dalla pellicola Miss Violence che è un film molto simile ma con un soggetto diverso.
Note della regista:
“Buio è un thriller, un film di fantascienza, un family drama. È stata una grossa sfida produttiva attraversare questi generi poco frequentati in Italia: una strada che spesso ha lasciato interdetti tanto gli attori quanto lo scenografo e la costumista. Dopo poco tutti si sono però lanciati nella sfida, sfoderando professionalità solide che hanno portato in rapidissimo tempo a piccoli capolavori come la “tuta di protezione” di Valerio Binasco e il tunnel di decompressione della casa. Valerio Binasco è stato un colpo di fulmine, per l’intelligenza e l’umanità. In lui ho trovato un alleato fondamentale, un complice che mi ha sostenuta fin dall’inizio, e che non ha mancato mai di trasmettermi fiducia nel progetto. L’ispirazione maggiore è arrivata proprio dai luoghi. Io sono marchigiana ma a Torino fin dai tempi di “Non uccidere“ ho trovato la giusta atmosfera per il mio stile “dark”. Già in fase di scrittura, insieme a Claudio Corbucci, sapevamo che Nel Buio sarebbe stato girato a Torino. Individuare come location l’isolata villa di Moncalieri è stata l’ulteriore propensione a spingermi verso il “genere”. Quasi senza rendermene conto, lì dentro, nella scalinata con il pendolo, sono nate inquadrature che mi hanno ricordato lo stile tipico delle atmosfere hitchcockiane! I luoghi e le atmosfere che questi riescono a restituire sono per me fondamentali, e anche quelli utilizzati nella seconda parte del film (l’Ipercoop di Collegno e il 45’ parallelo) hanno restituito pienamente il senso del mio film..” [credit]
Credo che il punto di forza di questo film sia la fotografia di Marco Graziaplena, che riesce ad essere esplosiva, soprattutto nel cliffhanger finale.
“Buio” è la prima opera diretta da Emanuela Rossi ed il primo film ad apparire nella piattaforma Cinepark.tv.
Che cosa è Cinepark.tv?
L’avvento di Netflix & Co. ha spinto, soprattutto le nuove generazioni, ad un consumo di film su ogni tipo di supporto, non più solo al cinema o in televisione, ma anche su pc, tablet e smartphone. Questa innovazione ha poi semplificato la possibilità di girare film. Anche con un semplice cellulare oggi si può realizzare qualche cosa di interessante e il livello qualitativo raggiunto da molte piccole opere indipendenti è andato sempre più crescendo.
Per questo motivo il gruppo Cinepark ha deciso di realizzare una piattaforma VIDEO ON DEMAND dedicata ai cortometraggi ferraresi [Cinepark è un gruppo della provincia di Ferrara n.d.a.] e ad una selezione di film che difficilmente si potrebbero vedere nelle sale, il cui costo del biglietto virtuale serve a sostenere i cinema veri e propri, soprattutto durante il periodo di chiusura.
Voto Batfiz: 2 Soli malati su 5
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