Jojo Rabbit

Categorie: Film, Recensione

Pubblicato il 18-02-2020 alle 19:27

Jojo Rabbit (Nuova Zelanda | Repubblica Ceca | USA, 2019, 108 min.)
Regia: Taika Waititi
Sceneggiatura: Taika Waititi
Cast: Roman Griffin Davis (Jojo), Taika Waititi (Hitler), Thomasin McKenzie (Elsa), Scarlett Johansson (Rosie), Sam Rockwell (Capitano Klenzendorf), Rebel Wilson (Fraulein Rahm), Alfie Allen (Finkel), Archie Yates (Yorki).
Genere: Commedia, drammatico.

Trama: Jojo ha dieci anni e un amico immaginario dispotico: Adolf Hitler. Nazista fanatico, col padre ‘al fronte’ a boicottare il regime e la madre a casa “a fare quello che può” contro il regime. È integrato nella gioventù hitleriana. Tra un’esercitazione e un lancio di granata, Jojo scopre che la madre nasconde in casa Elsa, una ragazzina ebrea che ama il disegno, le poesie di Rilke e il fidanzato partigiano. Nemici dichiarati, Elsa e Jojo sono costretti a convivere, lei per restare in vita, lui per proteggere sua madre che ama più di ogni altra cosa al mondo. Ma il “condizionamento” del ragazzo svanirà progressivamente con l’amore e un’amicizia più forte dell’odio razziale.

Cimentarsi nella rappresentazione di un personaggio del calibro di Hitler può sembrare una passeggiata in un campo minato, la paura di offendere o ricevere critiche molto pesanti è sempre dietro l’angolo. Eppure Taika Waititi ci riesce con una raffinatezza, un’ironia ed una comicità tragica fuori dal comune. Certo di rappresentazioni simili ne avevamo avute in passato e il regista se ne ricorda bene. Pensiamo ad esempio al parallelismo tra l’esilarante cazziatone dell’Hitler immaginario in Jojo Rabbit e l’intensa sfuriata del Führer ne La Caduta: la citazione è così palese da sfociare nella tragicommedia; oppure i continui riferimenti a Il Grande Dittatore di Chaplin e Vogliamo Vivere! di Lubitsch, che strizzano l’occhio ai più appassionati di cinema.

Il film è rappresentato attraverso lo sguardo di Johannes “Jojo” Betzler, un ragazzino di dieci anni, che nonostante capisca cosa gli stia accadendo intorno elabora tutto attraverso la sua fantasia, pesantemente influenzata dalla società nazista in cui vive, portandolo alla creazione di un “ridicolizzato” Hitler immaginario come migliore amico. La comicità del film sta proprio nel surrealismo ostentato che ritroviamo sia nelle scene più intense, che nella caratterizzazione di ognuno dei personaggi: a partire dai membri della Gestapo che irrompono in casa di Jojo, passando per una Rebel Wilson tuttofare, per giungere poi ad un Sam Rockwell nei panni di uno sfigatissimo e omosessuale Capitano Klenzendorf, insieme al suo leccapiedi Finkel, interpretato da Alfie Allen. Meritatissimo quindi, a nostro avviso, l’Oscar per la sceneggiatura non originale. Taika Waititi la scrive da solo ispirandosi al romanzo del 2004 Come semi d’autunno di Christine Leunens, riuscendo ad inserire all’interno del film una contrapposizione molto forte tra scene esilaranti ed altre più riflessive, abilità degna di nota che ci ha piacevolmente sorpreso.

Il ritorno alla realtà senza filtri è rappresentato, invece, dalle figure della madre di Jojo, Rosie Betzler, e dalla ragazzina ebrea Elsa nascosta in casa. La loro presenza, infatti, sarà la causa nel corso del film di un lento ma fondamentale cambiamento nel protagonista, il quale interiorizza il vero significato dell’essere nazista e fino a rifiutarlo.

Un commento veloce sui costumi e la fotografia, che se nelle scene iniziali sono caratterizzati da colori più vivaci e luminosi, rappresentazione visuale quindi dell’immaginario di Jojo, nella seconda parte del film si incupiscono conservando però una certa leggerezza, ribadendo sia la vena comica del film, sia il punto di vista del protagonista.

Sono poi interessanti le critiche sociali, che seppur nascoste nel contesto storico della Seconda Guerra Mondiale, sono attualissime. Prima fra tutte la paura del diverso, rappresentata dalle storie assurde su ebrei, russi e in generale su chiunque non sia ariano, che vengono raccontate e ripetute a e dai bambini dall’inizio alla fine del film. Non da meno poi c’è la critica ai bambini soldato, più evidente nella seconda parte del film, rappresentata dalle uniformi di cartapesta e dalle armi esagerate che i bambini non sanno neanche imbracciare.

In conclusione possiamo ritenerci molto soddisfatte. Il film infatti è riuscito a superare le nostre aspettative perché la visione è stata piacevole, non troppo impegnativa o seriosa, ma allo stesso tempo ci ha permesso di riflettere su un tema spesso difficile da trattare. Ne consigliamo quindi la visione a tutti coloro che sono alla ricerca di una commedia brillante dai risvolti inaspettati.

Premi e riconoscimenti principali:

  • 2020 – Premi Oscar
    • Migliore sceneggiatura non originale a Taika Waititi
    • Candidatura per il miglior film
    • Candidatura per la migliore attrice non protagonista a Scarlett Johansson
    • Candidatura per la migliore scenografia a Ra Vincent e Nora Sopková
    • Candidatura per il miglior montaggio a Tom Eagles
    • Candidatura per i migliori costumi a Mayes C. Rubeo
  • 2020 – Golden Globe
    • Candidatura per il miglior film commedia o musicale
    • Candidatura per il miglior attore in un film commedia o musicale a Roman Griffin Davis
  • 2020 – Premi BAFTA
    • Migliore sceneggiatura non originale a Taika Waititi
    • Candidatura per la migliore attrice non protagonista a Scarlett Johansson
    • Candidatura per il migliore montaggio a Tom Eagles
    • Candidatura per la migliore colonna sonora a Michael Giacchino
    • Candidatura per la migliore scenografia a Ra Vincent e Nora Sopková
    • Candidatura per i migliori costumi a Mayes C. Rubeo
  • 2020 – Critics’ Choice Awards
    • Miglior giovane interprete a Roman Griffin Davis
    • Candidatura per il miglior film
    • Candidatura per la miglior attrice non protagonista a Scarlett Johansson
    • Candidatura per il miglior giovane interprete a Thomasin McKenzie
    • Candidatura per il miglior giovane interprete a Archie Yates
    • Candidatura per la miglior sceneggiatura non originale a Taika Waititi
    • Candidatura per il miglior film commedia

 

Voto di Sorbetto al limone: 4 sigarette non fumate su 5
Voto di Chatterbox : 4 teste di unicorno su 5

 

Informazioni su Sorbetto al limone

Potterhead dall'infanzia e appassionata di cinecomics . Adoro rinchiudermi in casa a vedere serie tv e film di fantascienza.


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