Rambo: Last Blood (USA/2019/89 minuti)
Regia: Adrian Grunberg
Sceneggiatura: Matthew Cirulnick , Sylvester Stallone basato sul personaggio di David Morrell
Cast: John Rambo (Sylvester Stallone), Maria Beltran (Adriana Barraza), Gabrielle (Yvette Monreal), Carmen Delgado (Paz Vega), Alejandra (Sheila Shah), Victor Martinez (Óscar Jaenada), Hugo Martinez (Sergio Peris-Mencheta)
Genere: azione, avventura, thriller, hardcore home alone, Rambo ho perso l’aereo 2 : mi sono smarrito in Messico, #mainagioia, fattelo un tagliacarte ogni tanto
Trama: Rambo vive da ormai undici anni nel ranch del defunto padre, in Arizona, insieme alla sua vecchia amica Maria e a Gabrielle, la nipote adolescente di quest’ultima, che è per John quasi come una figlia. Un giorno Gabrielle, nonostante il divieto postole dalla nonna e da Rambo, scappa in Messico alla ricerca del padre che l’aveva abbandonata, ma le cose precipitano. Un’altra guerra è dietro l’angolo per il povero Rambo.
Non c’è pace per Rambone, anche a distanza di undici anni dagli eventi della Birmania, mentre cerca di fare del suo meglio, giorno dopo giorno, psicofarmaco dopo psicofarmaco, addestrando cavalli, scavando tunnel sotterranei come un vero uomo talpa e aiutando i ranger locali grazie alla sua destrezza nel muoversi tra la foresta.
Lui pensava di godersi la vecchiaia rilassandosi sulla sedia a dondolo sotto il portico di casa, ma non aveva fatto i conti con quell’incredibilmente avventata pseudo nipote/figlioccia, che pareva tanto sveglia e tanto intelligente, ma poi s’è cacciata in un casino ampiamente evitabile. Certo, tutto è stato orchestrato per dare maggior dramma alla trama, ma qualsiasi persona con un minimo di istinto di conservazione avrebbe agito in maniera diversa.
Detto ciò, i primi due terzi circa del film sono quindi molto drammatici, personali e pensi che Rambo sia un pazzo totale ad affrontare da solo, alla sua età, un plotone di gente armata, per di più in casa loro; infatti inizialmente non ne esce benissimo. Poi però, verso la fine, si trasforma di un anziano ma cazzutissimo mix tra John Wick e Kevin McCallister (anche se Rambo c’era prima di loro, ma non importa), tutte le sue capacità e conoscenze vengono messe in pratica ancora una volta, ed inizia il vero spettacolo pirotecnico che, a mio parere, gli fa meritare la sufficienza. Sì, perché seppure con me e gli altri spettatori in sala non ha raggiunto lo scopo desiderato, dal momento che invece di piangere per la commozione tutti ridevamo esaltati sulle poltrone, non si può certo dire che sia un film noioso. Poi non è neanche eccessivamente lungo, quindi va bene così.
Stallone ha ormai un’età, e nonostante non molli e continui a recitare in ruoli d’azione, un po’ di perplessità è naturale, ma penso che con questo capitolo (non a caso Last Blood, ultimo sangue) debba concludersi definitivamente l’epopea del reduce del Vietnam partita ben trentasette anni fa, così come Rocky ha passato, anche se con reticenza, il testimone al suo successore, il giovane Creed.
Carini i titoli di coda in cui scorrono immagini dal primo film a questo, ripercorrendo un po’ tutta la sua storia.
Nota: Negli Stati Uniti il film è stato vietato ai minori di 17 anni per la presenza di “forte violenza, immagini macabre, uso di droga e linguaggio non adatto”.
Voto di Crisididentita: 3 Rambo McCallister senior su 5
Voto di Doc Brown: 2 Reparti geriatrici su 5
Voto di Snake Plissken: 3 a cosa serve il bisturi quando hai un coltello su 5
Voto di Axel Foley: 2 Nipoti ubbidienti su 5
Voto di Drugo Letowski: 2 Clavicole in mille pezzi su 5
Voto di Sirius Black: 2 coltelli in faccia su 5
Voto di John Spartan: POTENTISSIMO
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