Slender Man (2018| USA |
Regia: Sylvain White;
Sceneggiatori: David Birke, Victor Surge;
Cast: Joey King (Wren), Julia Goldani Telles (Hallie), Jaz Sinclair (Chloe), Annalise Basso (Katie), Alex Fitzalan (Tom), Taylor Richardson (Lizzie), Javier Botet (SlenderMan).
Musiche: Brandon Campbell, Ramin Djawadi
Genere: Horror | Mistero | Thriller | Creepypasta | Nosense | Rutto libero
Un gruppo di ragazze liceali, tra il popolare e lo sfigato, decidono in un pigiama party (che sa più da situazione asociale) di divertirsi guardando un video su internet nell’intento di invocare lo Slender Man.
La domanda che ci si pone è: CHI CACCHIO E’ SLENDER MAN?
Vado così su internet e inizio a battere tasti a caso. Risultato della ricerca:
“Lo Slender Man (in lingua italiana Uomo Esile), conosciuto anche come Slenderman o Slender, è un personaggio protagonista di racconti dell’orrore (creepypasta) e videogiochi, nato come fenomeno di Internet.
È stato creato nel 2009 da Erik Knudsen, noto col nome d’arte di Victor Surge, per un concorso fotografico sul sito Something Awful (lo stesso sito responsabile della nascita dei Chuck Norris Facts).”
Un CREEPYPASTA. Esilarante.
Per chi non lo sapesse un Creepypasta è una storia horror o leggenda metropolitana, che col tempo si è diffusa tanto da entrare nella mitologia popolare. Come Gianni Morandi coprofago… no aspetta forse questa non è una leggenda.
Tornando a noi il video che osservano è un insieme di suoni e immagini che sfociano sullo psichedelico, inserendo il barlume di pazzia nelle ragazze.
Tutto quello che verrà dopo sarà una mistura di comicità ed ignoranza che all’espressione della frase: “Ehi, non ti ho nemmeno toccata” si raggiunge il livello più alto del film. Quella stessa scena tocca tematiche sociali davvero potenti.
In sostanza è un film di cui si faceva a meno. Tra stringere l’occhio a The Ring ed Inception, non si pone altro obiettivo che far impazzire le ragazze senza nessun risvolto realmente utile. Lo Slender Man è imbarazzante ed i colpi di scena lo sono altrettanto.
Sono io stesso imbarazzato e deluso, ma con un singolo momento di soddisfazione che cavalca tutto il film e mi riempie di gioia a ripensarci. Non so se considerarlo un Nobel della comunicazione o addirittura il candidato al Premio Strega 2018, ma quel singolo rutto ad inizio film, che ha inondato la sala, è stato da applauso.
Ora io non so chi tu sia.
Non so cosa tu stia facendo adesso, ma spero che queste parole ti arrivino alle orecchie.
A nome di tutti noi Finalciaker. Grazie.
Grazie infinite.
Voto Bat-fiz: 1 “Non ti ho nemmeno toccata” su 5
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