Mission: Impossible

Categorie: Film, Recensione

Pubblicato il 31-08-2018 alle 19:16

Mission: impossible (1996 | USA | 110 minuti)
Tom Cruise (Ethan Hunt), Jon Voight (Jim Phelps), Emmanuelle Béart (Claire), Henry Czerny (Kittridge), Jean Reno (Krieger), Ving Rhames (Luther Strickell), Kristin Scott Thomas (Sara Davies), Vanessa Redgrave (Max), Emilio Estevez (Jack Harmon)
Sceneggiatura: David Koepp, Steven Zaillian & Robert Towne
Basato sull’omonima serie televisiva creata da Bruce Geller
Musiche: Danny Elfman
Regia: Brian De Palma
Genere: Spionaggio | Azione | Thriller | Maschere | Talpe | Traditori

Ethan Hunt è un agente dell’IMF (Impossible Mission Force), una sezione speciale della CIA che ha il compito di svolgere le missioni ritenute più difficili e delicate. La sua squadra, capitanata dall’agente esperto e più anziano Jim Phelps, è in missione a Praga con l’obiettivo di recuperare un dischetto contenentei nomi in codice e le vere identità di tutti gli agenti della CIA sotto copertura in Europa Centrale. La missione però è un completo fallimento perché tutta la squadra di Hunt viene eliminata e il dischetto contenente la lista sparisce.

Dopo essere scappato Hunt si mette in contatto con il direttore dell’IMF, Kittridge, che stranamente si trova proprio a Praga e gli ordina di incontrarsi immediatamente con lui in un locale in centro città. Qui il povero Hunt apprende che tutta l’operazione era una montatura creata appositamente per stanare una talpa all’interno della CIA e dato che lui è l’unico sopravvissuto della sua squadra diventa anche l’unico sospettato. Hunt grazie ai suoi aggeggi da agente segreto riesce a mettersi in fuga con il solo obiettivo di riorganizzare le idee e trovare la vera talpa.

La Paramount Pictures possedeva già i diritti della serie televisiva da cui è diventata famosissima la sigla composta da Lalo Schifrin, ma Tom Cruise, grande fan della serie, convinse la casa di distribuzione a farne un adattamento cinematografico e ci mise pure il grano di tasca propria assieme alla produttrice Paula Wagner, la regia venne affidata a un veterano come Brian De Palma, il maestro del macabro, che allora aveva già girato pellicole giallo/thriller come Vestito per uccidere e Omicidio a luci rosse, ma anche drammatici come The Untouchables – Gli intoccabili e Carlito’s Way, insomma non è di certo un regista che ha bisogno di presentazioni. La pellicola fu un successo in tutto il mondo e in pochi giorni dall’uscita gli incassi superarono i costi di produzione.

Il film è proprio spionaggio puro, forse quello più incentrato su questo genere di tutti gli altri film della saga visti fin ora. La trama è abbastanza elaborata e ti tiene incollato allo schermo anche senza particolari scene d’azione, ci sono colpi di scena apprezzabili e la sceneggiatura è lineare senza buchi. C’è però una pecca nel montaggio: nel trailer si vede una scena che però non è presente nel film ma dall’andamento degli eventi si capisce che è avvenuta e quindi avrebbe potuto tranquillamente essere inserita per arricchire la trama. Dicevo prima delle poche esplosioni ma Tom Cruise già fa vedere le acrobazie che il suo personaggio è in grado di fare che qui però ancora toccano la sfera del credibile, con i capitoli seguenti saranno azioni sempre più acrobatiche e degne di un supereroe, aggiungendo poi il fatto che l’attore deciderà di recitare senza controfigura nelle pellicole a venire, che bomber!

Il resto del cast è promiscuo e presenta diversi attori europei così come l’ambientazione che, a parte la piccola parentesi di Langley in Virginia, vede svolgere il resto della storia tra Repubblica Ceca, Inghilterra e Francia, in particolare molto suggestive le riprese della prima parte del film nell’incantevole ma anche molto lugubre Praga.
A mio modesto parere è tra i capitoli più belli del franchise, consigliatissimo da vedere soprattutto per gli amanti del genere e comunque a distanza di anni da rivedere sempre volentieri.

Voto di Axel Foley: 3,5 Gomme da non masticare su 5

 

Informazioni su Axel Foley

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