Black Panther

Categorie: Film, Recensione

Pubblicato il 15-02-2018 alle 17:49

Black Panther (USA), 2018 , 134min
Regia:Ryan Coogler
Sceneggiatura: Ryan Coogler Joe Robert Cole Stan Lee Jack Kirby
Cast: Chadwick Boseman (T’Challa/Black Panther),  Michael B. Jordan  (Erik Killmonger),  Lupita Nyong’o  (Nakia),  Danai Gurira  (Okoye),  Martin Freeman  (Everett K. Ross),  Daniel Kaluuya (W’Kabi),  Letitia Wright  (Shuri),  Angela Bassett  (Regina Ramonda),  Forest Whitaker  (Zuri),  Andy Serkis  (Ulysses Klaue),  John Kani  (Re T’Chaka),  Sterling K. Brown  (N’Jobu)
Genere: Azione, Avventura, Cinecomic, MCU
Scene dopo i titoli di coda: 2

Trama: T’Challa è l’erede al trono di Zamunda….ehm…Wakanda, un paese situato nel cuore del continente africano, povero e insignificante per il resto del  mondo, ma padrone in realtà di un tesoro inestimabile. Wakanda è stata costruita su una miniera di vibranio, il metallo più resistente del mondo (con cui è fatto lo scudo di Captain America, per capirsi), che ha permesso al popolo wakandiano di sviluppare una tecnologia avanzatissima rispetto a qualsiasi cosa si sia mai vista.

T’Challa, suo padre e i re prima di loro hanno sempre mantenuto segreta l’esistenza di questa realtà, per proteggere il proprio popolo dal resto del mondo, anche e soprattutto con i poteri della Black Panther, l’alter ego del sovrano. A causa del trafficante d’armi Ulysses Klaue (Serkis), che già avevamo conosciuto a in “Avengers: Age of Ultron”, il regno di T’Challa e la sicurezza di Wakanda rischiano di essere distrutti.

Una rara immagine di Andy Serkis senza trucchi di CGI, in “Avengers: Age of Ultron”

Non mi addentro oltre nella trama del film per non togliervi il gusto di vederlo al cinema. “Black Panther” è sì un film d’azione, ma è anche la storia di un popolo e di una famiglia con i suoi legami, una storia di eredità importanti e di verità tenute nascoste. A livello visivo trovo che sia le scenografie sia i costumi rendano molto. C’è tanto colore e la fusione tra “Africa classica” e tecnologie futuristiche incredibilmente non stona. I personaggi, anche quelli secondari, sono ben caratterizzati, anche per merito della scelta degli attori che è stata fatta per rappresentarli in varie fasi della loro vita.

Il protagonista è comunque un supereroe, completo di fighissima tuta iper-tecnologica, che combatte il male per proteggere i deboli, aiutato dal suo team, che sono poi la sua guardia del corpo, sua sorella e la sua ex fidanzata, un trio di meravigliose donne combattenti e leali.

A questo consolidato gruppo si aggiunge poi, inaspettatamente, l’agente della CIA Everett Ross (Freeman), già visto insieme a T’Challa in “Captain America: Civil War”. Martin Freeman è un attore che personalmente apprezzo molto e spero di rivedere il suo personaggio anche in “Avengers: Infinity War”, dove potrebbe riunirsi col suo amico e compare di schermo Cumberbatch (Dottor Strange).

Elementare Sherlock.

In generale ho trovato tutte le scene d’azione e combattimento davvero coinvolgenti, non c’è stato modo di annoiarsi, come mi era invece successo in altre precedenti pellicole, vedi “Doctor Strange” o addirittura lo stesso  “Captain America: Civil War”. Per quanto mi possano piacere i film dell’universo Marvel, ho trovato questo particolarmente gradevole poiché si distacca un po’ di più dal quadro generale, ha una sua più definita personalità.

Dov’è Stan Lee? Lo troviamo durante la scena del tavolo da gioco nel club in Corea.

Ora, per capire meglio come Black Panther si colloca nella storia degli Avengers occorre un piccolo riassunto delle puntate precedenti, e ci tengo soprattutto perché le nostre menti sono dei colabrodo e alla fine del film non ci ricordavamo proprio tutto quello che era successo in Civil War.

Crisi e Doc mentre cercano di ricordarsi qualcosa.

Previously on “Captain America: Civil War”:
Gli Avengers sono divisi riguardo la firma degli accordi sul registro dei supereroi (Team Captain per il no e Team Iron Man per il sì). Durante la conferenza sulla ratifica degli accordi a Vienna, una bomba messa da Bucky “Winter Soldier” uccide re T’Chaka del Wakanda, padre di T’Challa ovvero Black Panther, il quale vuole vendicarsi.  Si scoprirà però che è stato il colonnello Helmut Zemo (sokoviano che ha perso la famiglia negli scontri di “Avengers: Age of Ultron”) ad indurre Bucky, tramite una combinazione di parole dell’HYDRA che ne innescano il controllo, a compiere l’attentato. Zemo inoltre rivela a Tony Stark che fu proprio il Winter Soldier ad uccidere i suoi genitori in passato, cosa che mette ancor di più uno contro l’altro Captain (che cerca di proteggere Bucky) e Tony. I due se le danno di santa ragione, alla fine Captain ha la meglio e se ne va insieme a Bucky, lasciando a terra il suo scudo, ormai stanco della retorica Starkiana. Soddisfatto di essere riuscito a distruggere gli Avengers mettendoli l’uno contro l’altro, Zemo tenta il suicidio, ma viene fermato da T’Challa, che lo consegna alle autorità. Tempo dopo, in Wakanda, Bucky decide di farsi ibernare nuovamente, finché non sarà trovata una cura per il suo lavaggio del cervello, mentre Captain ringrazia T’Challa per aver messo a disposizione le loro avanzate tecnologie.

Voto di IMDB: 7,2 su 10 (al secondo giorno  nelle sale)
Voto di Crisididentita: 4 Wakanda Forever su 5
Voto di Doc Brown: 2,5 “Scusate se ho rovinato la vostra festa della Pantera Nera” su 5
Voto di Axel Foley: 2 Artigli su 5
Voto di Snake Plissken: 4 Shuri >> Tony Stark su 5
Voto di Drugo Letowski: 3 Wakanda per sempre su 5

 

Informazioni su Crisididentita

"Per entrarmi nel cuore e non farmi rimpiangere i soldi del biglietto, un film deve farmi almeno un po' piangere, o ridere, o piangere dal ridere." E-mail di contatto crisididentita@finalciak.com


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