Inferno (USA/Giappone/Turchia/Ungheria | 2016 | 121min)
Cast: Tom Hanks (Robert Langdon), Felicity Jones (Dr. Sienna Brooks), Irrfan Khan (Harry Sims), Ben Foster (Bertrand Zobrist), Omar Sy (Christoph Bruder).
Regia: Ron Howard. Sceneggiatura: David Koepp. Musiche: Hans Zimmer. Tratto dall’omonimo romanzo di Dan Brown.
Genere: Avventura | Mistero | Dan Brown | Sovrappopolazione
Bertrand Zobrist è uno scienziato e fanatico del sommo poeta Dante il quale ritiene follemente che sulla Terra siamo in troppi e bisogna fare qualcosa per diminuire drasticamente la popolazione (sterminare forse è più corretto). Perciò grazie alle sue conoscenze scientifiche si inventa il rimedio ma muore prima di poterlo attuare.
Dopo una serie fastidiose di visioni sull’inferno di Dante, Robert Langdon si risveglia in ospedale e riconosce di essere nella città di Firenze ma del resto non ricorda assolutamente nulla. Qui fa la conoscenza della dottoressa Sienna Brooks che gli dice che la sua temporanea amnesia è causata dal colpo di striscio che ha ricevuto alla testa.
Neanche il tempo di provare a ricordare che irrompe in ospedale una killer vestita da carabiniere con tutte le intenzioni uccidere Langdon ma con l’aiuto della dottoressa Brooks riesce a scappare. A casa della dottoressa Langdon per aiutarsi a ricordare legge la posta elettronica e trova una mail del collega Busoni che dice di essere in fuga ma l’oggetto che hanno rubato è al sicuro e gli lascia l’indizio di “Paradiso 25” per recuperarlo; a casa della dottoressa Langdon trova anche una biocapsula che si apre solo grazie alla sua impronta digitale con all’interno un mini proiettore di un’immagine dell’inferno di Dante disegnata da Botticelli, pare che però l’immagine sia stata modificata da Zobrist e questo sembra essere proprio il primo indizio per trovare la “cura” creata dal folle scienziato.
Ecco un nuovo enigma da risolvere per il Professor Robert Langdon.
Il film affronta un tema molto attuale ed è quello della sovrappopolazione e della gestione delle risorse. La prima parte della pellicola è fedele alle precedenti ed è caratterizzata da un ritmo molto sostenuto essendo la parte del protagonista in fuga; nella seconda parte invece il ritmo della narrazione rallenta di molto perché i protagonisti non sono più inseguiti ma sono loro stessi che vanno alla ricerca della cura progettata da Zobrist, in più, a rallentare il tutto, abbiamo anche la storia d’amore per Robert Langdon, per la prima volta sullo schermo.
Tutto questo è sostenuto da una sceneggiatura un po’ macchinosa e singhiozzante che a mio parere presenta anche diverse leggerezze e forzature. Le location sono completamente europee con una forte prevalenza di quelle italiane: abbiamo una prima parte a Firenze nella quale è proprio qui che si vedono quelle leggerezze e forzature della trama di cui parlavo prima; poi prendendo il treno Italo e passando per Padova centrale si arriva a Venezia per poi concludere col botto a Istanbul, la Grande porta d’oriente e gli spettacolari gli interni della basilica di Santa Sofia.
Da tutto questo questo come ne esce l’Italia? A mio parere ne esce ferita nell’orgoglio, perché le riprese di Istanbul sono più spettacolari di quelle delle altre due città italiane e diverse battute la dipingono come un Paese dove non c’è da stupirsi se uomini più anziani vanno con donne molto più giovani di loro e la polizia italiana non svolge il suo dovere con professionalità.
Non so se si è capito ma non mi è piaciuto molto il film, a mio avviso è il peggiore dei tre: Angeli e demoni è stato il migliore, segue poi Il codice Da Vinci, vedremo che cosa cosa combineranno gli autori con Il simbolo perduto che, ricordiamo, temporalmente verrebbe prima di questo.
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Voto di IMDb: [imdblive:rating] con [imdblive:votes] voti
Voto di Axel Foley: 2 maschere di Dante su 5
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