Deadpool (USA | Canada, 2016, 108min)
Regia: Tim Miller
Sceneggiatura: Rhett Reese, Paul Wernick
Cast: Ryan Reynolds (Wade/Deadpool), Morena Baccarin (Vanessa), T.J. Miller (Weasel), Ed Skrein (Ajax), Michael Benyaer (Warlord), Brianna Hildebrand (Testata Mutante Negasonica), Gina Carano (Angel Dust)
Genere: Azione | Avventura | Commedia | Romantico | Sci-Fi | Cinefumetto | Quarta parete
Presente una scena dopo i titoli di coda.
Wade Wilson è un mercenario chiacchierone vittima del cancro. Viene reclutato per un misterioso esperimento che lo trasformerà profondamente, donandogli l’immortalità ma rovinando il suo volto ed il suo corpo con delle bruttissime cicatrici. Inizierà quindi a dare la caccia a chi lo ha ridotto così, non fermandosi per niente e per nessuno.
Uno dei film più attesi di questo 2016 dal sottoscritto e dal resto del pubblico nerd. Il film comincia subito mettendo in chiaro lo stile comico e metareferenziale; i titoli di testa sono stupidi e a volte osceni e volti a prendere in giro i creatori ed i protagonisti della pellicola. Da qui in poi è ovvio l’andazzo delle prossime due orette: ignoranza, pallottole ed esplosivo. Adoro.
Gli unici attori famosi sono Ryan Reynolds e Morena Baccarin (e la cazzutissima Gina Carano), e notiamo anche una computer grafica non al livello degli altri supereroi Marvel. Questo è dovuto dal budget notoriamente basso, che per fortuna non ha influito sul risultato generale, anzi contribuiscono a rendere il tutto ancor più anticonvenzionale.
La quarta parete è quella barriera, quel muro che divide lo spettatore dall’opera (teatro o cinema che sia) e che non permette ai due di interagire. Ora prendete questa idea, appallottolatela e buttatela. Deadpool, come nei fumetti, parla direttamente allo spettatore/lettore all’insaputa dei suoi colleghi (che lo prendeno per matto). Più volte nel corso del film, Wade si troverà ad interagire con il film stesso, spostando la telecamera, commentando e contestualizzandolo con gli altri film della saga Marvel ed X-Men.; i fan più attenti e nerd sorrideranno ai riferimenti. Deadpool cita anche Ryan Reynolds stesso, Hugh Jackman (Wolverine) e la coppia McAvoy/Stewart (Professor X). Addirittura cita la sedicesima parete quando la infrange due volte all’interno dello stesso pensiero.
Battute e volgarità scontata e puerile, fanno parte della personalità malata del personaggio, assieme ad i riferimenti pop.
Il film viene macchiato dai personaggi secondari che sono dei cliché ambulanti, dai comprimari piatti e da un cattivo stereotipato come non mai. La struttura della trama, fatta di salti temporali è invece molto standard per un film di “origini”.
Nel complesso niente male, ma si poteva far qualcosina di più.
Dov’è Stan Lee? E’ il dj dello strip club dove lavora Vanessa.
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Voto di IMDb: [imdblive:rating] con [imdblive:votes] voti
Voto di Snake Plissken: 8 (Sono un grande fan!)
Voto di Axel Foley: 7,5
Voto di Doc Brown: 7
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