Fury (USA, 2014, 134min)
Regia: David Ayer
Sceneggiatura: David Ayer (written by)
Cast: Brad Pitt (Don ‘Wardaddy’ Collier), Shia LaBeouf (Boyd ‘Bible’ Swan), Logan Lerman (Norman Ellison), Michael Peña (Trini ‘Gordo’ Garcia)
Genere: Guerra, Drammatico, Azione
Trama: Aprile 1945. Gli Alleati stanno avanzando in territorio tedesco, lasciandosi alle spalle le Ardenne (dove Simon vide un uomo e sette donne…). L’esercito tedesco ha dato tutto nella Battaglia del Bulge, l’ultima offensiva dell’Asse e ora è praticamente allo sbando. Hitler ha ordinato alle sue SS di obbligare vecchi, donne e bambini di imbracciare le armi contro l’invasore e ora gli Alleati si trovano di fronte a un nemico disperato e quindi più pericoloso. In questo scenario, il sergente veterano Don ‘Wardaddy’ Collier (Brad Pitt) comanda il carro Sherman ‘Fury’, unico superstite in un pesante attacco tedesco. Nella battaglia Don perde un uomo, un veterano che ha combattuto insieme a lui e agli altri 4 dell’equipaggio fin dal loro battesimo del fuoco in Africa.
Ciò abbatte il morale degli uomini e rende difficoltoso accettare il rimpiazzo, il giovane caporale Norman Ellison (Logan Lerman) che da dattilografo si ritrova sbadilato senza addestramento nel vivo del combattimento. Ricevuta una importante missione, ovvero presidiare un incrocio per coprire l’arrivo di un battaglione non combattente (attendenti, cuochi, medici…), Don dovrà resistere e cercare di far sopravvivere i suoi uomini dietro le linee nemiche, combattendo da soli e con ormai poche munizioni.
Impressioni: Uscito a novembre dell’anno scorso in USA, Fury ha faticato a trovare un distributore in Italia, peccato non averlo fatto uscire per il nostro 25 aprile. Pompato a manetta con critiche del tipo ‘IL MIGLIOR FILM DI GUERRA DEGLI ULTIMI 30 ANNI’ già sentivo puzza di bruciato e, conoscendo Brad, mi aspettavo un prodotto cucito ad arte su di lui. Fury colpisce molto all’inizio, la cura dei campi di battaglia, dei costumi e della fotografia è molto buona, i 3 o 4 scontri a fuoco sono molto tesi (sopratutto quello che vede protagonista un carro Tiger) e anche la qualità della recitazione mi ha sorpreso: bravi Shia, Logan e Jon anche se Brad è sempre Brad (e alla fine si ritrova a non rompere la tradizione degli spuntini).
Poteva essere un buon film di guerra per ricordare i 70 anni della fine della Seconda Guerra Mondiale, una sorta di monumento in cellulosa, magari facendo leva sulle atrocità e sulla follia dei campi di battaglia, sulla violenza e sull’umanità di entrambi gli schieramenti… Invece nella seconda parte del film si capisce la vera natura di Fury, ovvero il solito film militarista infarcito di ideali di patriottismo, atti di eroismo e sacrificio come solo gli americani ci hanno abituati. Il carro Fury, unico superstite si erge a monolito contro l’orda nazista di soldati crucchi bastardi, stupidi come non mai e cattivi fino al midollo come neanche un livello di Wolfenstein 3D sa regalare. David Ayer ci prova anche a dare un po’ di umanità al tutto, cercando di rendere un po’ più ‘cattivi’ Dom e l’equipaggio, ma la puzza di americanata alla fine rimane e rovina il film.
A chiudere il cerchio poi sono molte imprecisioni e tattiche militari molto discutibili e altre stupidaggini che magari molti non noteranno ma che mi hanno fatto storcere il naso, come ad esempio uno dei protagonisti che nascosto sotto la terra si rialza perfettamente pulito, l’abuso di proiettili traccianti nei combattimenti che manco nella Battaglia di Hoth, l’impassibilità di Dom a molte atrocità che dà l’idea più di un automa che di un veterano, soldati che passeggiano tranquillamente dopo aver scoperto nel peggiore dei casi una mina a terra… insomma tante piccole cose che sommate rendono il film meno credibile e più hollywoodiano, cosa che secondo me doveva essere evitata per un film che doveva essere un memento della fine della Guerra.
Ma non è tutto da buttare, l’affiatamento dell’equipaggio del Fury e i dialoghi in generale sono buoni, alcune scene specialmente quella ambientata in un appartamento occupato sono interessanti, inoltre il film che ci fanno vedere come effettivamente lavora un equipaggio di carristi, così come vedere cosa succede dentro le interiora di un carro armato, sono pochi e sinceramente non me ne vengono nemmeno in mente. Da questo punto di vista Fury risulta nuovo nel panorama delle pellicole belliche e un certo grado di originalità bisogna dargliene atto.
Conclusioni: Fury poteva essere una occasione per farci ricordare e riflettere ancora una volta sulle atrocità della guerra, invece si rivela purtroppo un prodotto votato alla spettacolarità e al solito patriottismo americano. Se vi piacciono i film di guerra, può valere la pena vederlo, dopotutto non è un film scadente sotto tutti i punti di vista, ma se ancora non lo avete fatto allora vi consiglio di spendere il vostro tempo ripiegando sulle serie della HBO ‘Band Of Brother’ e ‘The Pacific’.
[imdblive:id(tt2713180)]Voto di IMDb: [imdblive:rating] con [imdblive:votes] voti
Voto di Doc Brown: 6
Voto di Snake Plissken: 6 (stiracchiato)
Per chi è incuriosito e vuole saperne di più sullo Sherman M4, vi rimando alla puntata di Ulisse di Alberto Angela sullo sbarco a Anzio. Una puntata molto interessante dove viene descritto anche questo diffuso e famoso carro Alleato. Per chi vuole andare al sodo, saltate direttamente al minuto 01:24:50.
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