Mad Max: Fury Road

Categorie: Film, Recensione

Pubblicato il 21-05-2015 alle 9:30

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Mad Max: Fury Road (Australia | USA, 2015, 120min)
Regia: George Miller
Sceneggiatura: George Miller, Brendan McCarthy
Cast: Tom Hardy (Max Rockatansky), Charlize Theron (Imperatrice Furiosa), Nicholas Hoult (Nux), Zoë Kravitz (Toast), Hugh Keays-Byrne (Immortal Joe), Rosie Huntington-Whiteley (La splendida moglie)…

Trama: Max continua il suo disperato peregrinare nelle Terre Devastate, ormai incapace di tenere a bada i fantasmi del suo passato. Viene intercettato da un gruppo di pazzi scatenati chiamati i Figli di Guerra, pitturati completamente di bianco e comandata dal tiranno Immortant Joe, un vecchio che controlla una delle poche fonti di acqua pulita rimasta e che soggioga gli abitanti delle Terre Desolate. Riuscito a liberarsi dalle catene e abbandonata ancora una volta la V8 Interceptor, Max incrocia Furiosa, una delle mogli di Immortant Joe che cerca di fuggire da lui insieme al suo harem di ‘riproduttrici’. In un misto di vendetta, follia e redenzione, Max aiuterà le giovani donne a fuggire dal loro carnefice, percorrendo a bordo di un’autocisterna la polverosa e letale Fury Road, inseguiti da una armata di improvvisate e mortali auto modificate guidate dai Figli di Guerra e da un alquanto incazzato Immortan Joe.

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Impressioni: Max è tornato, dopo 30 anni dalla sua ultima corsa è ancora in gran forma. Quanto tempo è passato? Sono davvero passati 30 anni anche nelle Terre Devastate? E’ un sequel o un reboot? Poco importa, Miller ci ricatapulta nel suo mondo post apocalittico e ci troviamo come Max confusi, sperduti, arrabbiati… Max è un uomo che ha perso la famiglia poco prima che l’apocalisse scoppiasse e da allora ha vagato senza meta, con solo il suo istinto di sopravvivenza a guidarlo. Indubbiamente ci troviamo di fronte a un film ‘vecchio stile’, di come ormai non ne vediamo più al cinema. Sequenze velocizzate, tipiche di Miller, amplificano il senso di follia e velocità in un mondo dove uomo e macchina sembrano tutt’uno, un’estensione vitale e rappresentativa della follia che pervade i sopravvissuti. Fotografia ottima, costumi molto curati e azione a non finire, Fury Road è un fiume in piena che per 2 ore vi farà riposare poco e vi farà tenere aggrappati alla poltrona. La scelta di Tom Hardy è stata azzeccata, anche se l’attore è troppo giovane per impersonare un Max che proviene dal mondo che fu, in alcune occasioni ho rivisto il giovane Mel Gibson in lui, ma il Max di Hardy è ancora più pazzo e cinico del vecchio Guerriero di Strada. Lo preferisco perché l’ho sempre immaginato così, un uomo disperato e cinico in cerca di vendetta, ma che recupera la ragione quando incrocia belle figliole bisognose d’aiuto.

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Ma le vere protagoniste sono le ‘riproduttrici’ e soprattutto Charlize Theron. L’imperatrice Furiosa è la vera forza trainante del film e la vera protagonista, relegando Max al ruolo di spalla. Difficile  riuscire a fare un film trascinante con 2 ore di inseguimenti su un autocisterna, ma il risultato è molto spettacolare e non mi sono annoiato, anche se ad alcune persone potrà risultare ripetitivo. Di fatto Miller ha allungato ed espanso lo storico inseguimento in Interceptor: il Guerriero di Strada, uno dei momenti più godibili di tutta la saga. Siamo di fonte a un prodotto diverso dalle produzioni Hollywoodiane più recenti e miliardarie come Avengers o Fast & Furious, è un tuffo al passato con budget aggiornati, un film che non vedo l’ora di rivedere e che personalmente già metto sul podio della Top Ten dei migliori film di quest’anno, una scossa rispetto agli ormai abituali film Marvel che rimangono godibili ma che ormai stupiscono poco. Se siete nostalgici e avete apprezzato il secondo capitolo di Max, Fury Road non vi deluderà, sopratutto per i tanti omaggi e richiami agli altri capitoli (il tutore alla gamba sinistra di Max, il carillon, i prigionieri incatenati alle auto, la mitica giacca logora della MSP…).

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Impressioni di Crisididentità: Un film pieno, senza momenti morti, senza un attimo di respiro e tanto, tanto kaboom! Un viaggio, anche interiore, dei protagonisti, verso la speranza della redenzione, che non si conclude proprio come credevano inizialmente, ma forse anche meglio. I dialoghi non sono tantissimi, soprattutto da parte di Max, che si esprime a monosillabi, ma la presenza di Tom Hardy è come sempre imponente e non lascia spazi vuoti. Nelle scene d’azione come in quelle poche più calme l’attenzione è tutta per lui. Bravissima la bau bau Theron che riesce ad essere cazzuta, speranzosa, fragile e disperata, tutto con la stessa espressione. Bravissimo e pazzissimo Nicholas Hoult, il più redento di tutti. Ma la vera protagonista del film è la fotografia, da rimanere incantati! L’azzurro intenso del cielo in contrasto con l’oro della sabbia e il blu luminoso delle scene notturne non lasciano spazio al grigiore nonostante l’ambientazione sia apocalittica.

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Voto di IMDb: [imdblive:rating] con [imdblive:votes] voti
Voto di Doc Brown: 8,5 (“diomà, l’Interceptor col bombùl ad metàn!”)
Voto di Crisididentità: 7,5 (anche io voglio un’autoradio come quella di Immortal Joe!)
Voto di Snake Plissken: 7,5 (Mercedes!)
Voto di Fiz-Bat: lo sai che per me è un 9?

 

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