Come promesso in precedenza rieccomi qui a scrivere, il giorno dopo la lunga notte. E questa volta, per la prima volta, me la sono vissuta tutta in diretta, dal red carpet alla sigla di chiusura. Tra una canzone e una commemorazione, tra uno sketch di Ellen, con tanto di pizza a domicilio e selfie di gruppo, e una standig ovation dopo l’altra (pareva che non volessero starsene seduti, ad ogni applauso si alzavano in piedi!) sono riuscita a restare sveglia e godermi tutta la cerimonia.
Elle “Glinda”
(A una certa ora viene fame, così Ellen ha ordinato e distribuito pizza nelle prime file, con tanto di piattini e tovagliolini! Avevo fame pure io e mi sono fatta un toast.)
Dopo l’introduzione di Glenn Close, Bette Midler canta “The wind beneath my wings” in memoria di tutti gli attori e altri personaggi del mondo del cinema mancati nell’ultimo anno. Ricordiamo, tra di essi, James Gandolfini, Philip Seymour Hoffman e Paul Walker. E anche qui, stavolta giustamente, parte la standing ovation.
Parliamo dei premi. Alcuni sono stati, a mio parere, scontati o quanto meno aspettati, come la sfilza di statuette a “Gravity” o il dominio Disney di “Frozen” a discapito di film un po’ meno meno commerciali, o meno immanicati. Per quanto riguarda il Miglior Film ho tifato fino all’ultimo per “Dallas Buyers Club”, e sono contentissima per i premi che ha preso, ma quando c’è di mezzo un film sullo schiavismo (o l’olocausto, o l’11 settembre) è difficile avere la meglio, persino per un tema delicato come l’AIDS. Sicuramente il discorso di ringraziamento di Jared Leto è stato il più bello e toccante di tutti, a dimostrazione che il capello non fa il monaco. Grandi sconfitti del giorno “American Hustle” e “The Wolf of Wall Street”, compreso Leonardo Di Caprio, che neanche questa volta riesce ad avere la meglio sui colleghi.
I quattro attori vincitori. Bellissimi gli abiti delle due attrici!
Trionfa invece come Miglior Film Straniero “La grande bellezza”, riportandolo in Italia dopo la vittoria del ’98 di Benigni con “La vita è bella”. Sorrentino ha potuto nuovamente deliziarci con il suo fantastico inglese e due frasi di ringraziamento un po’ tirate. Capisco l’emozione, ma se sali su quel palco (e quante volte nella vita potrà mai succedere, ad un regista italiano?) come minimo ci metti radici! Non dico camminare sulle teste della gente come fece Robberto a suo tempo, ma un filino di entusiasmo in più non avrebbe guastato.
Ecco infine la lista completa dei vincitori:
Miglior film:
12 anni schiavo
Miglior regista:
Alfonso Cuaron per Gravity
Miglior attore protagonista:
Matthew McConaughey per Dallas Buyers Club
Miglior attrice protagonista:
Cate Blanchett per Blue Jasmine
Miglior attore non protagonista:
Jared Leto per Dallas Buyers Club
Miglior attrice non protagonista:
Lupita Nyong’o per 12 anni schiavo
Miglior film d’animazione:
Frozen
Miglior film straniero:
La grande bellezza
Miglior sceneggiatura non originale:
John Ridley per 12 anni schiavo
Miglior sceneggiatura originale:
Spike Jonze per Her
Miglior colonna sonora originale:
Gravity
Miglior canzone originale:
“Let it Go” da Frozen
Miglior montaggio:
Gravity
Miglior scenografia:
Il grande Gatsby
Miglior trucco:
Dallas Buyers Club
Miglior fotografia:
Gravity (Emmanuel Lubezki)
Migliori costumi:
Il Grande Gatsby
Miglior montaggio sonoro:
Gravity
Miglior missaggio sonoro:
Gravity
Migliori effetti visivi:
Gravity
Miglior documentario:
20 Feet from Stardom
Miglior cortometraggio documentario:
The Lady in Number 6: Music Saved My Life
Miglior cortometraggio d’animazione:
Mr. Hublot
Miglior cortometraggio:
Helium
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