Arthur Christmas (2011, USA, UK, 97 min)
Regia: Sarah Smith, Barry Cook
Interpreti: James McAvoy (Arthur), Hugh Laurie (Steve), Bill Nighy (Nonno Natale), Jim Broadbent (Babbo Natale), Ashley Jensen (Bryony)
Scritto da: Peter Baynham, Sarah Smith
Genere: Commedia, Animazione
Per intere generazioni, i membri della famiglia Natale hanno accontentato in una notte miliardi di bambini.
Nell’odierna gestione, Malcolm “Babbo” Natale è alla sua settantesima missione, anche se le operazioni sono dirette in modo impeccabile e militaresco dal figlio primogento Steve. Quando per errore un regalo non verrà recapitato, il secondogenito Arthur, considerato da tutti un inetto, si farà carico di portarlo a destinazione, poichè nessun bambino può essere dimenticato il giorno di Natale. La missione non sarà facile, ed ad accompagnarlo ci sarà il veterano Nonno Natale, con la vecchia slitta di legno d’ordinanza “Eve”.
Buon film di animazione, trama semplice, un pò fiabesca, ma non troppo sdolcinata (cosa in cui scadono spesso i film natalizi). Il ritmo è buono ed il film si gusta piacevolmente.
L’animazione è ottima e la Aardman, più nota per la claymotion di Wallace & Gromit (leggi la recensione), dimostra di sapersela cavare anche con la computer grafica (non l’ho visto in 3D, quindi non mi esprimo in merito); la fotografia è molto realistica, come nella scena iniziale in Cornovaglia, nella riserva in Tanzania, e nella città di Toronto.
Le gag non mancano e non si cade mai nel banale.
Nei primi minuti si vede come l’evoluzione tecnologica abbia coinvolto anche una figura storica come Babbo Natale: la slitta c’è, ma è trasformata in un’astroneve, da cui uno squadrone ben addestrato di elfi si cala giù e consegna i regali (Babbo Natale, non essendo molto agile, viene messo un pò da parte, e Steve gli fa consegnare pochi regali).
L’intera operazione è gestita da Steve con l’aiuto di un centro di comando da fare invidia a quello della NASA! La classica lista dei buoni o dei cattivi è ormai obsoleta: gli elfi sono dotati di uno scanner con cui rilevano il valore di bontà o di cattiveria di ogni singolo bambino. Ma i veri motori del film sono Arthur e il Nonno.
Poichè è ritenuto incapace, Arthur viene allontanato dal centro delle operazioni e relegato a rispondere alle letterine dei bambini. Lui svolge questo lavoro con cura e tiene veramente ad ogni singolo bambino di cui legge le missive, non come Steve che li classifica brutalmente con un codice alfanumerico.
A lui non importa di dimostrare quanto vale, il suo unico scopo è consegnare il regalo mancante e fare felice Gwen che lo riceverà.
Il vecchio Nonno, ex Babbo Natale, invece vuole far vedere a tutti che è ancora in grado di svolgere il mestiere, e tirerà quindi fuori la sua vecchia slitta, le renne e la mappa cartacea per scortare il nipote nella titanica impresa.
Li accompagnerà, suo malgrado, l’elfa (ma esiste il femminile di elfo?) incartatrice Bryony, che userà la sua abilità per togliere Arthur dai pasticci.
Il viaggio che i tre “eroi” compiono sarà epico e li condurrà in varie parti del globo, tra numerose avventure e spassosi inconvenienti.
Troviamo poi il Babbo Natale in carica Malcolm, che è succube del modo di gestire l’attività familiare del figlio Steve, ma non vuole ancora lasciargli il posto, forse indeciso su quale dei due figli deve succedergli.
Steve è tutto d’un pezzo, gurda al risultato globale della missione ed è assolutamente convinto che sarà lui il prossimo Babbo Natale. Quando il fratello si imbarca nella missione, è geloso perchè pensa che se avrà successo, lui verrà messo in ombra.
Da vedere a tutte le età, sicuramente è meglio di un cinepanettone.
Voto di IMDb: 7,1
Voto di Lisbeth Kelevra: 7,5
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