The Adventures of Tintin (USA, Nuova Zelanda, 2011)
Jamie Bell (Tintin), Daniel Craig (Ivanovic Sakharine), Andy Serkis (Capitano Haddock), Cary Elwes (pilota), Simon Pegg & Nick Frost (Imbecilli Thompson & Tompson).
Musica originali di John Williams. Sceneggiatura di Steven Moffat, Edgar Wright & Joe Cornish. Prodotto da Peter Jackson, Kathleen Kennedy. Prodotto e diretto da Steven Spielberg.
Genere: Animazione | Azione | Avventura | Famiglia | Mystery (107 minuti).
Tintin è un giovane reporter francese (avrà 20 anni?) con una particolare propensione all’avventura, infatti non si limita solo a scrivere le sue storie, ma spesso ne rimane coinvolto e più volte ha dato il suo contributo ad assicurare qualche malvivente alla giustizia.
Un giorno il nostro protagonista, accompagnato dal suo inseparabile Fox Terrier Milu, mentre se la gira per un mercatino di una non nota città europea, viene attirato da un modellino in legno di una nave a vela chiamata Unicorno; dopo averla acquistata per una buon prezzo viene immediatamente avvicinato da due misteriose figure che vogliono acquistare a tutti i costi il modellino.
Tintin non cede alle due proposte e se la porta a casa, ma subito la barca si rompe a seguito di una caduta provocata da una classica zuffa tra il cane e il gatto, rivelando così alcuni segreti custoditi al suo interno, segreti di cui il nostro giovane reporter non si accorge subito.
In seguito poi, mentre Tintin cerca di documentarsi per saperne di più su questo Unicorno, il prezioso modellino gli viene rubato e quest’ultimo fatto lo porterà a indagare sui motivi per cui c’è gente disposta addirittura ad uccidere per avere quella barchetta.
Questo è solo l’inizio della sua avventura che lo porterà in giro per l’Europa assistito dal mai sobrio capitano Haddock.
Primo film di animazione diretto dal grandissimo Steven Spielberg, che trova ispirazione dai fumetti del belga Hergè, in arte Georges Prosper Remi (Etterbeek, 22 maggio 1907 – Woluwe Saint-Lambert, 3 marzo 1983) e più precisamente dagli albi intitolati Il Granchio d’Oro (1941), Il Segreto dell’Unicorno (1943) e Il Tesoro di Rakham il Rosso (1944). Stavolta il signor Spielberg non mette nessuna entità aliena nella pellicola e la gira interamente con la tecnica del motion capture (oltre al doppiaggio gli attori hanno proprio recitato), una tecnica che da maggiore espressività ai personaggi e non ha nulla da invidiare a una pellicola normale con tanta tanta attenzione ai particolari.
Uno Spielberg veramente al massimo della forma, avventura al 100%, inquadrature acrobatiche, divertente, in alcuni punti sembra di vedere Uncharted (famoso videogame d’avventura) e in altri ricorda molto Indiana Jones, il quale ricordiamo che era già stato paragonato a Tintin nel 1981 con l’uscita de I Predatori dell’Arca Perduta, notizia che di seguito fece diventare Spielberg un avido fan dei fumetti del giovane reporter (da IMDb.com), quindi evidentemente il regista era un pò di tempo che aveva intenzione di girare un film del genere.
Concludendo, e faccio veramente fatica a dirlo, si poteva azzardare anche la… visione… che fatica a dirlo… in 3D!!! Esatto, avete letto bene non sono impazzito, ma penso che questo film rappresenti comunque una rara eccezione, per gli altri infatti rimango della mia idea.
In ogni caso noi di Finalciak lo abbiamo visto in 2D nella sala 2 del nostro amato Cineplus e vi assicuro che la proiezione in digitale ne merita sicuramente la visione.
Insomma è un divertente film d’animazione in computer grafica, consigliato a tutti e da meritare sicuramente l’alta definizione del Blue Ray disc o del digital delivering come dice sempre il nostro Snake.
Voto di IMDb: 7,8
Voto di Axel Foley: 8
Voto di Snake Plissken: 8
Voto di Doc Brown: 8
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