The boy

Categorie: Film, Recensione

Pubblicato il 12-05-2016 alle 12:00

theboy03The Boy (USA | Cina | Canada, 2016, 97min)
Regia: William Brent Bell
Sceneggiatura: Stacey Menear
Cast: Lauren Cohan (Greta Evans), Rupert Evans (Malcolm), Jim Norton (Mr. Heelshire), Diana Hardcastle (Mrs. Heelshire)
Genere: Horror | Mistero | Thriller

Greta arriva in Inghilterra per fare da babysitter al figlio dei coniugi Heelshire, Brahms. Immaginate la sorpresa quando la coppia le presenta una bambola di porcellana, che trattano in tutto e per tutto come un bambino in carne e ossa.
I coniugi partono per una vacanza, lasciando sola Greta con l’inerme Brahms.
Durante la prima notte da sola, Greta comincia a sentire degli strani rumori e la sua ansia comincia a crescere.

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La prima mezz’ora è parecchio noiosa e lenta, un po’ di tensione (ma proprio poca) si avverte quando cominciano i fenomeni paranormali, e raggiunge il suo massimo con l’inseguimento finale nei cunicoli labirintici di villa Heelshire.
La trama è buona, a volte lascia un pò perplessi, ma alla fine si spiega tutto.

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I personaggi sono ben caratterizzati:
Greta, la babysitter, sta scappando dagli Stati Uniti, e rimane di sasso vedendo Brahams e come lo trattano i genitori; quando cominciano gli strani fenomeni, è nella classica situazione che non puoi raccontare a nessuno perché ti prendono per scemo (cosa che appunto fa Malcolm).
Malcolm, il ragazzo delle consegne, è appena entrato in scena che già ci prova con Greta (e un esperto di film horror sa già che è sulla lista per essere uno dei primi a schiattare!). E’ l’unico contatto col mondo esterno che avrà Greta.
Rupert Evans, che lo interpreta, aveva la faccia da bonaccione anche in Hellboy… e pure lì ci prova spudoratamente con Liz (scatenando le gelosie di Hellboy!).
Gli Heelshire sono parecchio fuori, ma ognuno elabora il lutto a modo suo: la moglie è convintissima che il figlio sia reale, il marito non è altrettanto convinto, sembra che assecondi la moglie.

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Il film si svolge ai giorni nostri, ma l’era moderna non è arrivata a casa Heelshire: niente internet o wi-fi, ascoltano dischi con un vecchio grammofono (mp3 è una bestemmia!), anche l’arredamento, le stoviglie e i giocattoli di Brahms sono di epoche passate (dei classici Lego a quel povero figliolo glieli vogliamo dare?).
Gli interni della casa sono sempre scuri, causa finestre sbarrate: i pochi raggi di sole che penetrano rendono Brahams ancora più inquietante!

Nonostante buoni pesonaggi e ambientazione, non mi ha convinto molto, poca tensione per un thriller, non ti tiene incollato allo schermo.
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Voto di IMDb: [imdblive:rating] con [imdblive:votes] voti
Voto di Lisbeth: 6-

 

Informazioni su Lisbeth Kelevra

Collaboratrice ufficiale di FinalCiak. Potete contattarla direttamente scrivendo a lisbethkelevra@finalciak.com


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