Bron/Broen (Danimarca/Svezia/Germania | 2011 | 60min)
Sofia Helin (Saga/Saga Norén), Rafael Pettersson (John), Dag Malmberg (Hans), Sarah Boberg (Lillian).
Serie creata da Hans Rosenfeldt, Måns Mårlind & Nikolaj Scherfig.
Genere: Crimine | Mistero | Thriller
Stagioni: 1 (10) | 2 (10) | 3 (10)
IMDb Top Rated TV #137
Prima stagione: Notte, ponte di Øresund (che collega Danimarca e Svezia), durante un blackout, un cadavere viene ritrovato sulla linea di confine tra i due paesi.
Da Malmö (Svezia) viene mandata ad indagare Saga Norèn e da Copenhagen Martin Rohde. Dopo le solite schermaglie per la giurisdizione, i due collaborano in una incalzante indagine a cavallo tra le due nazioni.
Seconda stagione: Una nave si schianta contro un pilone del ponte Øresund; a bordo tre passeggeri danesi e due svedesi, che moriranno in ospedale di peste polmonare. Saga e Martin si ritrovano a collaborare insieme indagando su un gruppo di ecoterroristi. Intanto Martin lotta coi suoi demoni personali.
Ho visto prima l’originale e poi il remake americano: trovo il primo molto più intenso e con i personaggi meglio caratterizzati. Quello statunitense fatico a seguirlo, però è utile se soffrite di insonnia.
Saga Norèn è qualcosa di unico: al limite dell’autismo, peggio di Sheldon Cooper (The Big Bang Theory), fredda come il ghiaccio, monoespressiva (non che l’attrice sia cagna, è il personaggio che non mostra emozioni!), a tratti addirittura irritante, proprio per la sua visione particolare del mondo ha sempre delle intuizioni geniali. Nella seconda stagione si fidanza addirittura, ma la convivenza è tosta!
Immagino una conversazione tra Saga, Sheldon, Temperance Brennan (Bones) e Spencer Reid (Criminal minds).
Avendo visto la serie sia in originale sottotitolata che doppiata, vi consiglio di vederla in originale: Sofia Helin rende troppo bene questa assenza di emozioni. Sonya Cross (Diane Kruger), l’omologa americana, non regge per niente il confronto con l’attrice svedese.
Martin Rohde è sposato ma non sa tenere addosso i pantaloni. Inizialmente rimane a bocca aperta quando incontra Saga, nel corso della serie impara a lavorarci insieme. Nella prima puntata della seconda stagione è contento di tornare a collaborare con lei (quando Saga lo vede in compenso non fa una piega…). A parte i tradimenti cerca di essere un buon marito ed un buon padre, ma suo figlio maggiore August non collabora.
Un difetto delle serie è che vengono presentati tantissimi personaggi di contorno messi lì apparentemente a caso, ma che avranno un ruolo chiave nelle stagioni: rimango sempre spiazzata quando entra in scena un tizio nuovo.
La narrazione scorre bene, se il ritmo cala, è solo la calma prima della tempesta, e parte subito un colpo di scena che tiene incollati allo schermo: finita una puntata devi vederne un’altra!
Il tema della collaborazione tra paesi diversi è piaciuto molto, visto il remake The bridge americano (tra Usa e Messico) e “The tunnel” di produzione anglo-francese.
In sostanza le prime due stagioni sono buone, se vi piacciono i gialli, sicuramente da recuperare.
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Voto di IMDb: [imdblive:rating] con [imdblive:votes] voti
Voto di Lisbeth Kelevra: 8
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