Hitman: Agent 47 (USA/Germania/Indonesia | 2015 | 96min)
Cast: Rupert Friend (Agent 47), Hannah Ware (Katia), Zachary Quinto (John Smith), Ciarán Hinds (Litvenko).
Sceneggiatura: Skip Woods & Michael Finch.
Regia: Aleksander Bach
Genere: Azione | Videogame | Biochimica secondo me | Terminator fake
Dieci anni fa il dottor Piotr Litvenko era a capo di un progetto per creare cloni soldato, perfetti assassini dotati di forza, riflessi e intelligenza, incapaci di provare alcuna emozione come pietà o rimorso. A seguito di una crisi di coscienza il doktor tovarish scomparve, abbandonando la figlia Katia.
Anni dopo, Katia, ormai adulta vive a Berlino e dedica tutto il suo tempo e tutte le sue energie per trovare il padre, inoltre è spesso invasa da attacchi di ansia e sembra avere capacità extrasensoriali degne di un x-men. Le sue ricerche non portano a nulla perché Katia non ricorda neanche il nome del padre fino a un giorno in metropolitana dove entra in contatto con un certo John Smith (ormai un nome così più che passare inosservato ottiene esattamente l’effetto contrario); Smith sostiene che lei abbia informazioni sul padre e inoltre le offre protezione dall’agente 47 mandato apposta per ucciderla.
Appena detto la leggenda, il famosissimo agente 47 li trova, si scatena il putiferio e le carte in tavola si rivoltano completamente.
Skip Woods ci prova una seconda volta scrivendo una sceneggiatura ispirata all’omonima serie di videogame della IO Interactive, non esce niente di speciale, anzi a questo punto era meglio la prima pellicola, si aggiungono elementi fantascientifici molto improbabili che non fanno altro che sgangherare la trama. Il finale mi ha lasciato perplesso e la scena dopo i titoli di coda lascia intendere un sequel. Mah!
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Voto di IMDb: [imdblive:rating] con [imdblive:votes] voti
Voto di Axel Foley: 6
Voto di Snake Plissken: 5
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