Sottotitolo: La lunga notte…in cui ho dormito.
Ben ritrovati. Per il secondo anno eccoci a commentare la notte degli Oscar dopo un’attenta visione della diretta…se non che, quest’anno, tanto attenta non ero. Sarà l’età, sarà che non c’era abbastanza glamour o che so io. Fatto sta che ho visto la prima parte, poi ho sonoramente russato per un po’, e mi sono risvegliata come per incanto nell’ultima mezz’ora, quando sono stati premiati miglior attore/attrice protagonisti e miglior film. Abbiate pietà di me per questa mancanza di professionalità, so che ogni premio è importante (I corti? Seriously?), e sono certa che non vedevate l’ora di sapere tutto ciò che ha combinato quel simpatico folletto canterino di Neil Patrick Harris tra una statuetta e l’altra. Invece vi racconto una cosa: noi finalciakers siamo più o meno tutti cresciuti e diventati cinefili negli anni ’80-’90 e ieri notte mi sono resa conto di come fossero invecchiati alcuni personaggi clou della nostra infanzia, specialmente Batman e il protagonista di Explorer (non il browser n.d.C.) e L’attimo fuggente. Ormai sono uomini di una certa consistenza, rugosità e bianchezza di capelli; queste cose ti segnano.
Ma passiamo al sodo, ovvero i premiati e i beffati. Come forse ricorderete (sennò leggete QUI), un mesetto fa avevamo ipotizzato, in base alla quantità di nomination pro capite, chi sarebbe stato in testa nella corsa ad “arraffa la statuetta”. Ebbene il bottino più ricco è andato all’uomo uccello, a pari merito con il film di Wes Anderson, che però intasca solo premi di consolazione. Buona performance anche per il troppo poco distribuito “Whiplash” e beffe a non finire per “The imitation game”, che riesce a intascare solo un Oscar su otto, e “Interstellar”. Il mio prediletto invece, “La teoria del tutto”, ha reso onore al protagonista e, così come è accaduto a Julienne Moore per “Still Alice”, vediamo premiare due bravissimi attori che interpretano due personaggi affetti da malattie del nostro tempo alle quali, purtroppo, ancora non si è trovato rimedio. Se già normalmente i discorsi dei vincitori mi spremono le sacche lacrimali, con loro ho dato il meglio.
Ecco quindi un piccolo riassunto in cifre e poi l’elenco completo dei vincitori in ogni categoria:
Premi vinti su candidature:
4/9 – Birdman
4/9 – Grand Budapest Hotel
3/5 – Whiplash
1/8 – The Imitation Game
1/6 – American Sniper
1/6 – Boyhood
1/5 – Interstellar
1/5 – La teoria del tutto
1/2 – Ida
1/2 – Selma – La strada per la libertà
1/1 – Big Hero 6
1/1 – Still Alice
Miglior film
Birdman, regia di Alejandro González Iñárritu
Miglior regia
Alejandro González Iñárritu – Birdman
Migliore sceneggiatura originale
Alejandro González Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris e Armando Bo – Birdman
Miglior attore protagonista
Eddie Redmayne – La teoria del tutto (The Theory of Everything)
Miglior attrice protagonista
Julianne Moore – Still Alice
Miglior attore non protagonista
J. K. Simmons – Whiplash
Migliore attrice non protagonista
Patricia Arquette – Boyhood
Migliore sceneggiatura non originale
Graham Moore – The Imitation Game
Miglior film straniero
Ida, regia di Paweł Pawlikowski (Polonia)
Miglior film d’animazione
Big Hero 6, regia di Don Hall & Chris Williams
Migliore fotografia
Emmanuel Lubezki – Birdman
Miglior scenografia
Adam Stockhausen – Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)
Miglior montaggio
Tom Cross – Whiplash
Migliore colonna sonora
Alexandre Desplat – Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)
Migliore canzone
Glory, musica e parole di John Stephens e Lonnie Lynn – Selma – La strada per la libertà (Selma)
Migliori effetti speciali
Paul Franklin, Andrew Lockley, Ian Hunter e Scott Fisher – Interstellar
Miglior sonoro
Craig Mann, Ben Wilkins e Thomas Curley – Whiplash
Miglior montaggio sonoro
Alan Robert Murray e Bub Asman – American Sniper

Quarto Oscar all’italiana Milena Canonero per i costumi di Grand Budapest Hotel, dopo Barry Lindon ’76, Momenti di gloria ’82 e Marie Antoinette ’07
Migliori costumi
Milena Canonero – Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)
Miglior trucco e acconciatura
Frances Hannon e Mark Coulier – Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)
Miglior documentario
Citizenfour, regia di Laura Poitras
Miglior cortometraggio documentario
Crisis Hotline: Veterans Press 1, regia di Ellen Goosenberg Kent
Miglior cortometraggio
The Phone Call, regia di Mat Kirkby
Miglior cortometraggio d’animazione
Winston (Feast), regia di Patrick Osborne
Al prossimo anno!
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